Very WELL !

Chi progetta e installa impianti è da tempo bombardato da acronimi di tutti i generi: FER, CAM, LEED, BREEAM, BIM, e ora anche WELL. La maggior parte di questi si riferisce in particolare a certificazioni delle prestazioni delle apparecchiature e della sostenibilità degli edifici.

Ma fermiamoci un attimo a riflettere: esiste davvero la necessità di validazione delle prestazioni da parte di enti terzi? Non è sufficiente garantire la conformità a leggi e norme, peraltro anch’esse presenti in abbondanza?

Un classico esempio è la certificazione Eurovent, sviluppata per garantire che le prestazioni dichiarate dai costruttori fossero veritiere. Strumento sicuramente molto utile, ma chi produce e vende un’apparecchiatura non dovrebbe già avere come riferimento la responsabilità contrattuale e la certificazione di qualità aziendale?

E che dire del decreto CAM? Al progettista viene richiesto di verificare e dimostrare il livello di benessere garantito dall’impianto in termini di indici PMV e PPD (a proposito di acronimi!) con valori tali da classificare l’ambiente almeno in classe B. Ma questo requisito non è ciò che già prevede la norma UNI 7730?

Dal canto suo il LEED prevede un punteggio premiante per i progetti che garantiscono la pulizia del cantiere, compresa quella dei canali dell’aria che devono essere protetti dall’ingresso di polvere. In Italia esiste da anni il programma Cantiere di Qualità, come nel Regno Unito il riferimento per le imprese virtuose si chiama Considerate Constructors. Anche in questo caso si tratta di iniziative virtuose, ma che nascono perché purtroppo molte imprese ignorano ancora le più elementari prescrizioni di legge in materia di sicurezza e di impatto sull’ambiente.

Ma per tornare nell’ambito a noi più caro, quello del benessere, è da sottolineare il successo che sta ottenendo la certificazione WELL, che premia i progetti che garantiscono condizioni di salute e benessere all’interno degli ambienti. L’obiettivo del protocollo è di garantire edifici dove si vive bene e ciò significa aumentare la produttività, ridurre le malattie, combattere l’assenteismo, ecc. Anche in questo caso è lecito chiedersi se non si tratta di obiettivi che dovrebbero essere impliciti in ogni progetto.

Nel nostro piccolo possiamo soltanto confermare che la missione di SagiCofim è sempre stata incentrata su questi principi, essendo la qualità dell’aria ambiente il faro che ha guidato il nostro operato fin dall’inizio della nostra storia.

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