BIM, l’anno del BOOM. Ma non doveva essere un FLOP?

Il mondo delle costruzioni e le normative di riferimento sono cambiati.
Adeguarsi alle nuove richieste del mercato è diventato indispensabile.

Fino a qualche tempo fa, c’era la percezione diffusa che il BIM fosse un sistema piramidale complesso la cui gestione era riservata ad una certa élite, agli studi professionali di una certa rilevanza e che, un professionista indipendente, da solo, difficilmente avrebbe potuto integrarsi. Esistono situazioni –si diceva– che non richiedono “soluzioni BIM” e che possono essere affrontate anche con sistemi di progettazione tradizionali. Oggi, una ricerca commissionata da una fonte competente (Autodesk ndr.) invece, rileva che la recessione ha spinto le aziende a cercare nuove metodologie e tecniche di lavoro. Di conseguenza, anche l’utilizzo della metodologia Building Information Modelling (BIM) ne ha beneficiato riscontrando sempre maggiore successo nella gestione del ciclo di vita degli edifici.

Ma qual è la diffusione di questa tecnologia in Italia, e quale livello di conoscenza hanno gli attori di questo processo? Quali difficoltà debbono affrontare e come si possono superare?

Non è più un segreto, è ormai un dato pubblico e risaputo che il 2018 è stato per il BIM l’anno della rivelazione e del “boom”. Dai dati diffusi dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dal Cresme (Centro di ricerche di mercato, servizi per chi opera nel mondo delle costruzioni e dell’edilizia), emerge che nel 2018 l’ammontare delle gare di progettazione in BIM è salito a 246 milioni di euro contro i soli 36 milioni nel 2017, registrando una crescita pari all’85%. Le committenze si suddividono fra Amministrazioni Pubbliche (per il 59%), Regioni e Gestori di Servizi Pubblici.

Il Nuovo Codice Appalti e la pubblicazione di diverse parti della norma UNI 11337 evidenzia che il rinnovamento dei processi progettuali e costruttivi, è una delle ricetta per combattere una crisi non solo economica, ma soprattutto procedurale, legata ad un obsoleto processo tecnologico e organizzativo della professione. L’obiettivo è quello di creare sempre più integrazione tra gli operatori coinvolti nella commessa: progettisti, imprese e fornitori come previsto anche nella procedura del Commissioning.

L’utilità del BIM nella quotidiana attività di progettazione e gestione del “sistema edificio” dei nostri interlocutori è un “credo” che in SagiCofim è ben consolidato. Il mondo delle costruzioni e le normative di riferimento sono cambiati. Adeguarsi alle nuove richieste del mercato è diventato indispensabile. Proprio per questo, partendo dal nostro ultradecennale knowhow, abbiamo approcciato la progettazione integrata implementando i nostri prodotti come famiglie Revit. Desideriamo fornire completezza di informazioni, soprattutto prestazionali e parametrizzate fra loro, vogliamo darvi famiglie che possiate usare in ogni fase di progetto da quella costruttiva a quella esecutiva fino alla parte destinata al Facility Management.

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