La meraviglia di Meravigli: flessibilità e benessere per un intervento di riqualificazione

Uno dei settori di attività più interessanti per chi opera nell’ambito della climatizzazione è senza dubbio costituito dalla riqualificazione di edifici per uffici costruiti nell’epoca del boom edilizio, quindi con 50-60 anni di vita ormai alle spalle. Parliamo di edifici che spesso presentano un grande pregio e valore dal punto di vista architettonico e della location ma che ovviamente non rispondono più alle esigenze del mercato immobiliare.

Nella maggior parte dei casi gli interventi di ristrutturazione prevedono il mantenimento della sola struttura portante dell’edificio con il rifacimento completo dell’involucro, del lay-out interno e naturalmente degli impianti. Questi ultimi devono rispondere a due requisiti fondamentali: efficienza energetica ed elevata flessibilità per adattarsi a una suddivisione degli spazi che può prevedere uffici singoli, open-space e sale riunioni. Il tutto senza trascurare, ovviamente, il comfort ambientale per gli occupanti.

Un caso emblematico di questo tipo è stato l’intervento di riqualificazione, compiuto dallo studio di progettazione General Planning di Milano e realizzato dalla società Alpiq come MEP contractor, nel 2015 avente come oggetto un immobile direzionale ubicato nel centro storico di Milano. Si tratta di un insieme di edifici eretto intorno al 1950 che occupa un intero isolato situato nella parte storica della città e delimitato tra le vie Meravigli, Camperio, Giulini e Porlezza, con l’ingresso principale in via Meravigli. Il complesso si articola su 3 edifici di 5 piani e una torre su 10 livelli, per una superficie complessiva lorda di circa 28 mila metri quadrati e un affollamento di 2500 persone. Da luglio 2016 è la sede della società di consulenza multinazionale EY.

Oltre alle elevate prestazioni energetiche, che devono rispondere ai requisiti di legge, un altro obiettivo fondamentale è stata la certificazione LEED. Per raggiungere questi obiettivi si è intervenuti in primis sull’involucro, con la sostituzione dei serramenti, ed è stata realizzata una centrale termofrigorifera con pompe di calore ad acqua di falda.

Per la climatizzazione degli ambienti è stato adottato un impianto con fan-coil a 4 tubi in grado di rispondere a richieste contemporanee di riscaldamento e raffrescamento, avendo il complesso zone con orientamenti contrapposti. La flessibilità per adattarsi a diverse organizzazioni degli spazi è assicurata dalla presenza di un terminale per ogni modulo di facciata che corrisponde anche a un potenziale spazio singolo per ufficio. Grazie a questa modularità l’impianto è in grado di rispondere a qualsiasi posizione delle pareti divisorie interne, garantendo sempre e in ogni caso una regolazione individuale degli ambienti.

Per la mandata e la ripresa dell’aria trattata è stata adottata una soluzione basata su elementi lineari, collegati al terminale mediante condotti flessibili.

Una volta effettuata questa scelta ai progettisti restava un’ultima, fondamentale, responsabilità: assicurare condizioni di benessere ottimali per gli occupanti. In fase di sviluppo del progetto è stato quindi deciso di adottare una soluzione basata sull’alta induzione e di verificare le effettive prestazioni dei diffusori mediante prove realizzate in fabbrica su mock-up in scala reale.

SagiCofim ha sviluppato un diffusore da utilizzare sia per la mandata che per la ripresa avente dimensioni di 900 x 300 mm composto, tramite degli elementi brevettati, da 3 linee di diffusione e dotato di un plenum con 3 attacchi circolari. La portata massima di progetto è stata valutata pari a 315m3/h con una temperatura dell’aria immessa che può scendere fino a 11 °C, in modo da ottenere, in presenza di elevati carichi frigoroferi, un buon contributo di raffrescamento direttamente dall’aria primaria che viene collegata direttamente ai diffusori. Grazie all’elevato differenziale di temperatura è stato inoltre possibile ridurre la portata d’aria esterna al valore strettamente necessario a garantire la ventilazione, riducendo quindi le dimensioni di canali.

Tali prestazioni sono rese possibili dal particolare profilo degli elementi che diffondono l’aria in base al principio dell’induzione che garantisce un’elevata miscelazione tra l’aria primaria e l’aria ambiente. Questo effetto è realizzato grazie all’impiego di microelementi che scompongono il flusso d’aria in un grande numero di piccoli getti con diametro di 3 mm. La maggior parte di questi getti viene diffusa in due direzioni opposte con angolo di 45° rispetto all’orizzontale. Una ridotta porzione della portata viene inoltre immessa in direzione verticale per garantire un getto di supporto.

L’altro vantaggio fornito da questi diffusori è la loro capacità di garantire un corretto flusso senza presenza di cadute d’aria fredda anche in condizioni di portata d’aria ridotta. La regolazione della capacità dei fan-coil, in base al segnale del termostato ambiente, viene infatti effettuata non solo mediante il controllo della portata d’acqua con valvole a 2 vie ma anche con la modulazione in continuo della portata d’aria fino a un valore di 145 m3/h, quindi inferiore al 50% della portata di progetto, grazie all’impiego di ventilatori EC.

In totale sono stati installati nell’intero complesso quasi 1000 diffusori di questa tipologia

Il test sul mock-up ha permesso di eseguire la misurazione dei parametri di temperatura e velocità dell’aria necessari per la verifica delle condizioni di comfort in accordo con la norma EN ISO 7730, ed è stato inoltre utilizzato per la misurazione della perdita di carico dei diffusori sia in mandata che in ripresa.

La camera di prova è stata realizzata con dimensioni di 4,5 x 4,5 metri in pianta e 2,8 metri in altezza e sono stati previsti 30 punti di misura con sonde poste a 3 diverse altezze da terra (0,1 – 1,1 – 1,8 m). Il test è stato eseguito per diversi valori del carico frigorifero e termico, della temperatura e della portata d’aria immessa e della temperatura ambiente, per un totale di 8 diversi scenari.

I risultati del test hanno confermato la presenza di condizioni di benessere per ogni scenario, con un valore della velocità dell’aria media residua nella zona occupata di 0,15 m/s, un gradiente inferiore a 0,1 °C in verticale e a 0,2 °C in orizzontale, mentre le perdite di carico sono risultate inferiori a 15 Pa.

È interessante notare come le stesse prestazioni sono state poi misurate sul campo durante l’attività di commissioning eseguita ai fini LEED. Ma l’aspetto più importante resta il fatto che l’impianto è in funzione da ormai 4 anni con piena soddisfazione degli occupanti.

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