Salute: difendersi dall’inquinamento è un dovere anche verso le nuove generazioni

In Europa, quasi 4 milioni di persone vivono in aree dove, quasi tutti i giorni, vengono superati i limiti dei principali inquinanti dell’aria (PM10, biossido di azoto e ozono). La Pianura Padana risulta essere tra le aree più critiche.

Sono soltanto alcuni dei dati che emergono dall’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, in base al quale il nostro Paese è al secondo posto in Europa per morti stimate a causa delle polveri sottili PM2.5 (60.000) e al primo per le morti da biossido di azoto (20.000) e per l’ozono (3.000).

A provocare i danni maggiori è il particolato atmosferico; preoccupano soprattutto i livelli di PM2,5, polveri sottili capaci di penetrare negli alveoli polmonari, e quelli di PM10, polveri meno impalpabili che comunque raggiungono la trachea, i bronchi e le vie respiratorie superiori. Ad avvelenare pericolosamente l’aria che respiriamo concorrono anche il biossido di azoto (NO2) e l’ozono troposferico (O3). L’insieme è un mix tossico che diminuisce le aspettative di vita causando o aggravando problemi respiratori, favorendo malattie cardiovascolari e che diventa concausa dell’insorgere di diverse tipologie di cancro.

Un’epidemia che colpisce soprattutto i più piccoli, come emerge dai dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui 1,8 miliardi di bambini (oltre il 90%) in tutto il mondo respirano aria inquinata. Per essere più precisi, 93% dei ragazzi al di sotto dei 15 anni è esposto a livelli di polveri sottili superiori a quelli previsti dalle linee guida sulla qualità dell’aria. Di questi, i bambini al di sotto dei 5 anni sono almeno 630 milioni.

Fortunatamente, confrontando i dati con quelli degli anni precedenti, emerge comunque un dato positivo: la qualità̀ dell’aria in Europa sta lentamente migliorando, grazie alle politiche di riduzione dell’inquinamento, ma anche per gli sviluppi tecnologici. Nonostante ciò, le elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici hanno ancora forti ripercussioni sulla salute degli europei. “Significa che l’attenzione non può calare anche perché il confronto di alcuni dati ci lascia perplessi”, commenta Maurizio Gammariello Product Manager di SagiCofim. “Uno fra tutti: secondo l’Unione Europea la percentuale di individui esposti a livelli nocivi di concentrazioni agli agenti inquinanti è decisamente inferiore a quella indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un divario che evidenzia chiaramente come l’OMS ritenga nocivi livelli di inquinamento che invece sono tollerati dall’UE”.

In altre parole, servono contromisure efficaci, subito. E in questa battaglia SagiCofim è in prima linea da 50 anni, non soltanto fornendo soluzioni di filtrazione ad alto contenuto tecnologico, ma anche sostenendo la cultura della qualità dell’aria e le politiche di riduzione dell’inquinamento. Per questo lavora a fianco di associazioni come AiCARR (Associazione Italiana Condizionamento dell’aria Riscaldamento Refrigerazione), ASCCA (Associazione per lo Studio e il Controllo della Contaminazione Ambientale),  A.I.I.S.A. (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici). Solo per citarne alcune e tutte con un obiettivo comune: garantire salute, produttività, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente.

 

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