Sistema Canister: massima garanzia di filtrazione, tutela della salute e dell’ambiente

Nella storia del progresso umano è accaduto più di una volta: una nuova scoperta, dopo un periodo di entusiasmo, perde gradualmente consensi perché l’esperienza ne mette in luce aspetti negativi imprevisti. L’idea, non più ritenuta vantaggiosa come si pensava, viene accantonata. Un successo effimero, ma non del tutto perché al fallimento di un progetto complesso sopravvivono comunque tecnologie innovative che, perfezionate e adattate a nuove situazioni, permettono di rispondere efficacemente a bisogni nuovi.
La storia del sistema di filtrazione Canister, per esempio, inizia nel secolo scorso, più precisamente negli anni 70 quando era utilizzato per il contenimento delle emissioni radioattive prodotte dalle centrali nucleari. Oggi le centrali nucleari sono in progressiva dismissione ma i contenitori Canister trovano largo impiego ovunque sia prioritaria la sicurezza nel contenimento degli inquinanti veicolati dall’aria.
Il loro utilizzo infatti è previsto negli impianti di espulsione dell’aria nel settore bio-chimico, farmaceutico, nei reparti ospedalieri ad alto rischio, nei laboratori di ricerca e in tutte quelle situazioni dove l’aria da trattare risulti contaminata da sostanze tossiche sotto forma di particolato o di aeriforme. Aree professionali che in queste ultime settimane, a causa della pandemia Covid-19, sono al centro dell’attenzione pubblica proprio per l’elevato grado di contaminazione che possono comportare.

Tale sistema di contenimento è definito BIBO (bag-in/bag-out) e la sua caratteristica principale è consentire la manutenzione dei filtri esausti, in condizioni di massima sicurezza per il personale addetto alla manutenzione e per l’ambiente circostante.
“Facciamo l’esempio dei reparti di terapia intensiva, che sono stati modificati per ospitare i malati di Coronavirus. Parliamo di ambienti ventilati, in altre parole si tratta di locali in cui l’aria viene immessa e, prima di essere espulsa, deve ovviamente essere ripulita attraverso un sistema di filtrazione che ne garantisca l’efficienza assoluta”, spiega Giovanni Campi B.U. Filtration Manager di SagiCofim. “Esigenza simile a quella dei laboratori di ricerca o dell’industria chimica e farmaceutica dove è necessario salvaguardare dalla contaminazione sia gli operatori che l’ambiente circostante”.

Il nostro sistema di contenimento Canister rappresenta una soluzione all’avanguardia: viene installato sull’impianto di estrazione dell’aria direttamente dall’ambiente contaminato, o il più vicino possibile, compatibilmente con gli spazi disponibili, e l’aria, inquinata da sostanze tossiche, viene canalizzata verso filtri HEPA con una efficienza di filtrazione elevatissima.
Diverse particolarità nella progettazione e realizzazione di questo prodotto garantiscono la tenuta del sistema rispetto all’ambiente (interno-esterno) e la tenuta del filtro nella sua sede anche se dovessero verificarsi sollecitazioni anomale come vibrazioni o terremoti.
Canister infatti è un sistema testato in accordo alla ISO 10648-2 e conforme alla normativa ANSI ASME 509 per la tenuta in pressione. Volendo essere più precisi, possiamo dire che il sistema funziona in piena sicurezza in un campo di pressione compreso fra -5 kPa e +5 kPa e, collaudato in queste condizioni limite, garantisce una Classe 2 di tenuta in accordo alla ISO 10648-2 e un tasso di fuga che rientra nei limiti previsti dalla norma ANSI ASME 509 (perdite inferiori a 0,008 % della portata).

“A completamento della sicurezza garantita dal sistema, anche la manutenzione è assicurata con il sistema BIBO, in quanto i filtri estratti rimangono isolati all’interno di un sacco barriera nel quale vengono sigillati per essere poi smaltiti. In questo modo, durante tutta la procedura di sostituzione, i filtri esausti non vengono mai a contatto con l’operatore che, comunque, esegue la manutenzione dotato di tutti i dispositivi di protezione individuali”, continua Campi. “Una parte dello stesso sacco rimane a chiusura del Canister in modo da proteggere l’ambiente. I nuovi filtri, a loro volta, vengono installati con un nuovo sacco barriera, sempre senza mettere in comunicazione diretta l’interno del contenitore con l’ambiente”.
Nel sistema Canister possono essere alloggiate diverse tipologie di filtri in funzione degli ambienti in cui gli stessi Canister vengono installati. Si possono avere dai prefiltri ad alta efficienza classificati secondo la ISO 16890, fino a filtri HEPA H14 in accordo alle EN 1822-1:2019 con efficienza 99,995% riferita a particolato di granulometria compresa tra 0,1 e 0,2 µm (MPPS). Questi ultimi sono collaudati individualmente, etichettati e corredati di certificato attestante le caratteristiche dichiarate.

Per la specificità di impiego dei sistemi Canister e per la loro versatilità, SagiCofim può realizzare versioni custom, per esempio rinforzate, complete di manometri differenziali, test probe per il collaudo in situ, serrande a tenuta e gruppo rompivuoto.Canister, quindi, rappresenta una tecnologia efficace, sicura ed estremamente versatile in grado cioè di adattarsi perfettamente a esigenze e situazioni diverse. Anche in questo caso SagiCofim, oltre alle garanzie di efficacia, conferma la capacità di una progettazione personalizzata e assicura le performance richieste dalle specifiche di progetto.

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