Nell’ambito del progetto di un edificio, una griglia afonica può essere considerata un punto di incontro tra gli aspetti impiantistici e quelli architettonici. Quando apparecchiature quali UTA, pompe di calore, chiller e ventilatori sono posizionate all’interno di locali tecnici, le griglie afoniche rappresentano quel componente che permette di garantire continuità alla facciata dell’edificio e allo stesso tempo consente il flusso dell’aria con l’ambiente esterno contenendo l’impatto sonoro.
Nonostante, o forse proprio a causa, di questo doppio ruolo impiantistico e architettonico, la griglia afonica molto spesso è tuttora un componente non pienamente considerato dai tecnici progettisti. L’architetto e l’impresa edile non hanno infatti adeguate conoscenze dal punto di vista aeraulico e acustico, mentre al progettista e all’installatore spesso manca la sensibilità necessaria dal punto di vista estetico e costruttivo.
Questa sorta di dilemma tecnico trova soluzione soltanto a condizione di determinare e considerare nel modo corretto, tutta una serie di informazioni e dati necessari per il dimensionamento delle griglie afoniche: le portate d’aria delle apparecchiature HVAC, le perdite di carico massime ammissibili perché le griglie funzionino correttamente, le sezioni di passaggio dell’aria, ovvero le aperture disponibili sull’involucro, e, naturalmente, il potere fonoisolante necessario in funzione della rumorosità prodotta dagli impianti. Inoltre, soprattutto nei progetti relativi alla ristrutturazione o al recupero di edifici di particolare pregio storico-architettonico, si presenta la necessità di valutare l’aspetto estetico, molto spesso per soddisfare gli stretti vincoli monumentali dettati dalla sovraintendenza e da requisiti di tipo paesaggistico.
Spesso invece le griglie afoniche sono confuse con le normali griglie parapioggia oppure vengono considerate al pari dei pannelli acustici (elementi ciechi e impermeabili all’aria). La griglia afonica è invece un oggetto parzialmente permeabile, dotata di una massa e di un potere fonoisolante specifico, e deve essere opportunamente scelto e dimensionato prestando attenzione a questi aspetti.
Tutto ciò comporta la necessità di garantire una piena e fattiva collaborazione tra i diversi professionisti coinvolti: l’architetto, il progettista degli impianti HVAC, lo specialista acustico e, naturalmente, il costruttore delle griglie.
Da anni SagiCofim si propone l’obiettivo di fungere da punto di riferimento tecnico per colmare questo gap di conoscenze mediante un approccio basato su due strategie: da un lato un supporto continuo a tutti i progettisti coinvolti, dall’altro la proposta di un prodotto caratterizzato, non solo da elevate prestazioni acustiche ed aerauliche, ma anche da uno spessore contenuto (di soli 300 mm) e dalla notevole valenza estetica.
Un caso esemplificativo di questo tipo di approccio è rappresentato dal progetto di ristrutturazione dell’edificio simbolo degli ex Magazzini Generali di Verona, denominato “La Rotonda” per la particolare forma architettonica a pianta circolare.
In questo progetto le UTA a servizio dell’impianto HVAC, sono state collocate all’interno di locali tecnici predisposti ad hoc in più settori del piano rialzato dell’edificio, mentre sullo sviluppo circolare della facciata sono state predisposte le aperture di ventilazione attraverso le quali le UTA scambiano l’aria dall’ambiente esterno. Per evitare la propagazione del rumore da esse generato, è stato necessario prevedere elementi che, pur consentendo il flusso dell’aria, avessero un adeguato potere fonoisolante e fonoassorbente per il contenimento dell’inquinamento acustico.
In condizioni normali le griglie afoniche sono componenti aeraulici ed acustici installabili facilmente a parete, quasi fossero dei serramenti ma permeabili all’aria. La particolarità e la difficoltà di questo progetto è stata determinata dal fatto che le portate d’aria in gioco erano molto elevate rispetto alle sezioni di passaggio aria netta disponibili nell’involucro. L’utilizzo di griglie afoniche di tipo standard avrebbe determinato elevate perdite di carico impedendo un efficiente flusso d’aria. Ciò ha portato all’utilizzo di una particolare versione a sezione d’aria netta maggiorata (modello AFO AL1 versione A2A) che, pur garantendo una buona prestazione acustica, presenta una maggiore superficie di scambio, agevolando il flusso d’aria e riducendo le perdite di carico.
In totale sono state fornite 34 griglie di varie dimensioni, dalla più piccola con dimensioni di 1440 x 525 mm fino alle più grandi da 5250 x 900 mm, tutte di spessore da 300 mm e tutte in colore nero grafite RAL 9011 opaco. Per determinare le dimensioni sono state considerate, in funzione delle portate d’aria, i valori di velocità frontale sulle luci delle griglie (compresi tra un minimo di 0,5 m/s e un massimo 2,5 m/s) definendo le perdite di carico relative sui diversi formati, con un valore massimo di circa 30 Pa.
Da macchina del ghiaccio a Eataly
Sono trascorsi novant’anni dall’inaugurazione dei Magazzini Generali, pensati già alla fine dell’Ottocento a servizio di uno dei centri agricoli più importanti della Pianura Padana. Proprio nel 1930 fu messa in funzione la Stazione frigorifera specializzata, la cosiddetta Rotonda, un grandioso edificio-macchina a pianta circolare ideato dall’ing. Pio Beccherle, con un diametro di 107 metri, capace di accogliere e conservare le merci che arrivavano con i treni dalla vicina Porta Nuova, e accanto al quale sorsero diversi fabbricati amministrativi e commerciali.
Il complesso conservò un ruolo strategico nello sviluppo urbanistico e industriale della città fino agli anni Ottanta quando venne abbandonato a seguito della costruzione del più funzionale Quadrante Europa.
Oggi molte delle strutture sono già state recuperate e nei vecchi magazzini ristrutturati hanno sede gli uffici di Unicredit, GlaxoSmithKline, l’Archivio di Stato, il Children’s Museum e il Museo Dario Fo-Franca Rame. Una volta completato il nuovo business district collegherà la zona della Fiera al centro della città.
La progettazione di questo recupero è stata seguita dell’ing. Diego Bertesina del noto studio Manens-Tifs s.p.a., mentre l’installazione delle griglie afoniche, fornite da SagiCofim, è stata opera della ditta Fraccarollo S.r.l. Primo & C. di Villa Bartolomea Verona.
L’ultima fase dell’intervento di recupero ha per oggetto proprio il simbolo del complesso, ovvero la Rotonda, che dalla fine del 2021 ospiterà la nuova sede di Eataly, con negozi, sale degustazione, ristoranti. È anche prevista la creazione di uno spazio espositivo dedicato alla storia dei Magazzini Generali per documentare e ricostruire le vicende storiche, urbanistiche e architettoniche del complesso industriale. Fulcro del museo sarà la ricollocazione della gigantesca macchina del ghiaccio. L’intervento ha visto il recupero dei 13.000 m² di superficie, di cui 2.500 destinati ad area commerciale con un investimento complessivo di 40 milioni di euro.