Racconto di un sopralluogo di mezza estate

Nell’era della digitalizzazione e della transizione energetica, la manutenzione e la conduzione degli impianti HVAC restano ambiti in cui, purtroppo, si investe molto poco o nulla e che invece sono fondamentali per garantire, non solo un enorme risparmio energetico, ma anche la salute delle persone.  Perché non incentivare gli interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria anche attraverso misure fiscali?

Ciò che segue è il racconto, fra il reale e il “romanzato”, di un sopralluogo di mezza estate, effettuato presso una centrale tecnica di un impianto di climatizzazione.

Consulente tecnico dell’affittuario (che d’ora in poi indicheremo con CTA): potremmo dare un’occhiata alle UTA?
Responsabile della manutenzione della proprietà (RMP): certo, ma la avverto che sono un po’ malmesse, hanno più di 20 anni di vita sulle spalle.
CTA: Capisco, ma voi fate una regolare manutenzione, giusto?
RMP: sì, ma la proprietà ha il braccino corto.
CTA: vedo che le UTA hanno la lancia per la distribuzione del vapore mentre non vedo il produttore. Come mai?
RMP: è stato eliminato tempo fa perché la sostituzione periodica dei barilotti costava troppo.
CTA: bene…possiamo aprire lo sportello della sezione filtri?
RMP: sì, ma come vede sono rimasti soltanto i prefiltri, quelli a tasche non ci sono più da un bel po’.
CTA: e per quale motivo?
RMP: perché si sporcavano e quindi dovevano essere sostituiti di frequente, e quindi il costo di gestione era troppo elevato.
CTA: un’ultima cosa, non vedo pressostati sui filtri e neppure regolatori automatici sulle valvole delle batterie.
RMP: eh, purtroppo la conduzione è ancora tutta in manuale e basata sulla nostra esperienza.
CTA: ma gli occupanti non si lamentano?
RMP: in effetti molti dicono di sentire un’aria pesante, ma sono fortunati perché possono aprire le finestre per ventilare gli ambienti.

Le nostre città si sono riempite di ponteggi e di cantieri per i lavori del superbonus mentre le centrali tecniche di edifici per uffici, alberghi e ospedali costruiti 20 o 30 anni fa restano, purtroppo, in uno stato di completo abbandono.

Per garantire non solo un enorme risparmio energetico, e quindi la protezione dell’ambiente, ma anche e soprattutto la salute e il benessere delle persone è fondamentale investire nella conduzione degli impianti HVAC  e programmare le necessarie manutenzioni affidandole a personale specializzato, come avevamo già avuto modo di approfondire con il numero di Marzo 2020 di On Air.

Perché, allora, non destinare una parte dei fondi europei della ripresa post pandemia per realizzare interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria degli impianti HVAC, magari incentivandoli attraverso misure fiscali?

I benefici sarebbero enormi non solo per il nostro comparto ma per tutta la comunità ….e per l’ambiente!

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