CONCRETCOOL

CONCRETCOOL

IL SISTEMA DI CLIMATIZZAZIONE IDEALE PER GLI EDIFICI AD ALTE PRESTAZIONI

Oggi l’architettura richiede soluzioni esteticamente integrate con gli ambienti e realizzazioni atte a garantire il risparmio energetico.

Il sistema Concretcool soddisfa integralmente queste esigenze perché si basa sull’impiego di serpentine di tubi in estruso di alluminio, che vengono allineati all’armatura dei solai e annegati nel getto di calcestruzzo.

È la combinazione di un impianto di distribuzione dell’aria di ventilazione con un sistema radiante e di attivazione termica della massa e rappresenta la risposta alle esigenze dei diversi operatori nel campo delle costruzioni interessati ad approccio olistico, secondo il quale architettura, strutture e impianti rappresentano discipline intimamente legate ed indissolubili, per la realizzazione di edifici ad alte prestazioni.

Il sistema Concretcool soddisfa integralmente queste esigenze perché si basa sull’impiego di serpentine di tubi in estruso di alluminio, che vengono allineati all’armatura dei solai e annegati nel getto di calcestruzzo.

È la combinazione di un impianto di distribuzione dell’aria di ventilazione con un sistema radiante e di attivazione termica della massa; si discosta decisamente dalle soluzioni radianti tradizionali e costituisce qualcosa di unico nel suo genere, in quanto è completamente integrato nei solai in calcestruzzo della struttura.

Oltre a garantire elevate condizioni di comfort, quindi, il sistema consente sia una notevole riduzione dei consumi energetici per la climatizzazione sia l’eliminazione dei canali dell’aria, sostituiti dalle tubazioni annegate nei solai, e quindi anche i controsoffitti, con riduzione dell’altezza di piano e quindi dei costi di costruzione.

Il sistema CONCRETCOOL è particolarmente indicato per la climatizzazione di edifici con struttura in cemento armato e con estese superfici a pavimento e a soffitto, quali uffici, scuole e ospedali. Introdotto sul mercato nel 2000, finora è stato installato con successo in oltre 55 progetti per una superficie totale di 300.000 m²

CARATTERISTICHE

FUNZIONAMENTO

Caratteristiche

Il Concretcool si basa sull’impiego di serpentine di elementi estrusi di alluminio, che vengono allineati all’armatura dei solei e annegati nel getto di calcestruzzo.
Tali elementi sono disponibili con diametri esterni di 60 e 80mm e sono caratterizzati da una superficie interna alettata che, aumentando la superficie lambita dall’aria, consente di aumentare la trasmissione del calore.

La soluzione Concretcool®

  • Portata di circa 3 vol/h
  • Potenza frigorifera compresa tra 60 e 80 W/m2
  • Consumi energetici per la climatizzazione: 30 kWh/m2 anno
  • Efficienza del 95% nel recupero di calore del sistema di trattamento aria
  • Fabbisogno di energia primaria di soli 15 kWh/m2 per realizzare edifici “passivi”
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Il sistema è la perfetta combinazione di:
  • Un impianto di distribuzione dell’aria di ventilazione:
nel sistema l’aria garantisce il ricambio ambientale e svolge la funzione di mezzo di raffreddamento. La portata d’aria necessaria per la ventilazione è sufficiente a soddisfare il fabbisogno termico dell’edificio.
  • Sistema radiante:
l’aria a 14°C è immessa nelle solette e attraverso un efficiente scambio termico, si riscalda fino a portarsi quasi alla stessa temperatura della massa in calcestruzzo. Le solette diventano quindi una superficie radiante fredda che contribuisce, insieme all’aria immessa, alla climatizzazione degli ambienti.
  • Attivazione termica della massa:
l’aria viene quindi riscaldata a circa 21°C, senza la necessità di ricorrere all’impiego di acqua calda, evitando consumo di energia primaria. Il processo è autoregolante e funziona senza fluttuazioni, con un elevato grado di stabilità termica grazie alla capacità d’accumulo delle solette in calcestruzzo.

Funzionamento

Il sistema Concretcool utilizza l’aria esterna come mezzo per l’attivazione termica della massa. Oltre a garantire elevate condizioni di comfort, il sistema consente una notevole riduzione dei consumi energetici grazie all’accumulo termico della massa dell’edificio, allo sfruttamento ottimale del free-cooling, quando l’aria si trova ad una temperatura inferiore a 16°C senza la necessità di utilizzare i gruppi frigoriferi, e al riscaldamento dell’aria mediante la struttura.

Vengono inoltre eliminati i canali dell’aria, sostituiti dalle tubazioni annegate nei solai, e quindi anche i controsoffitti, con conseguente aumento dell’altezza utile di piano.

Durante il periodo estivo l’impianto di trattamento dell’aria provvede al suo raffreddamento fino a 14°C per garantirne la deumidificazione. L’aria viene immessa a questa temperatura nelle tubazioni, distribuite su tutta la superficie dei solai, e progressivamente cede la sua energia frigorifera alla massa in calcestruzzo, riscaldandosi fino a 21-22°C, temperatura alla quale può essere immessa in ambiente mediante normali diffusori. 

In questo modo si ottiene quindi un duplice vantaggio: raffreddare la struttura, che si trasforma in una superficie radiante che accumula e scambia energia frigorifera con l’ambiente occupato garantendo elevate condizioni di benessere, e utilizzare la massa dell’edificio per effettuare il riscaldamento dell’aria di ventilazione senza ricorrere al consumo di energia primaria, come invece avviene con i sistemi radianti tradizionali.

Nel funzionamento invernale l’aria esterna viene riscaldata mediante un recuperatore di calore fino a 10-15°C, temperatura alla quale viene distribuita nei tubi. Per il trattamento delle sole zone perimetrali o di uffici singoli che richiedono un controllo specifico della temperatura ambiente, è necessario prevedere un sistema aggiuntivo, in genere del tipo a ventilconvettori oppure a travi fredde.

La diffusione dell’aria

Varie sono le soluzioni utilizzabili per la diffusione dell’aria in ambiente. Si può realizzare una un sistema di immissione con un diffusore a soffitto mentre la ripresa viene effettuata a parete.

La vista in pianta ed in sezione con il posizionamento delle tubazioni per l’aria e il dettaglio del sistema sono riportate nell’immagine “a soffitto” e i dettagli del diffusore sono nella sezione dedicata al prodotto GLS230.

Valida alternativa è costituita da diffusori lineari posti a parete con la duplice funzione di mandata e ripresa dell’aria. Questa soluzione è molto interessante in quanto i diffusori possono essere installati nelle pareti divisorie oppure in ribassamenti o finte travi ricavate a soffitto. Il plenum di cui sono dotati svolge anche la fondamentale funzione di attenuatore acustico. La vista in pianta ed in sezione con il posizionamento delle tubazioni per l’aria e il dettaglio del sistema sono riportate nell’immagine “a parete” e i dettagli del diffusore sono nella sezione dedicata al prodotto INDULSNAP.

GLS230
Diffusore circolare a soffitto

  • Diametro esterno 230 mm
  • Diffusione a geometria fissa con effetto elicoidale
  • Distribuzione dell’aria con effetto Coanda
  • Diffusore rimovibile per una facile pulizia
  • Versione solo mandata, mandata e ripresa combinata
  • Facilità di installazione

INDULSNAP
Diffusore lineare ad alta induzione da parete

  • Dimensioni feritoie: 24, 45 mm
  • Elevata attenuazione acustica del plenum
  • Distribuzione dell’aria uniforme senza correnti
  • Elevato comfort termico nella zona occupata
  • Diffusore rimovibile per una facile pulizia
  • Versione solo mandata, mandata e ripresa combinata
  • Facilità di installazione

Installazione

La prima fase per iniziare l’installazione del sistema Concretcool consiste nell’identificare e segnare, in maniera evidente, sul cassero i punti di fissaggio per le curve di collegamento (ingresso e uscita).
A seguito di ciò viene installata l’armatura di rinforzo inferiore da parte della società di costruzioni. Entrambi i punti di fissaggio (entrata ed uscita) devono essere ben visibili al di sotto dell’armatura inferiore. Le barre dell’armatura del calcestruzzo, in corrispondenza degli elementi di connessione dell’impianto (curve/plenum) devono essere tagliate a misura in loco e rimosse al fine di essere ad una distanza superiore ai 100mm dagli stessi.

I supporti vengono fissati al cassero e su questi, successivamente, vengono posati i tubi che, insieme alle curve, sono poi collegati tra loro tramite manicotti di tenuta al fine di mantenerli in posizione e chiudere il circuito.

La posa della curva di collegamento è realizzata tramite gli appositi supporti fissati con chiodi al cassero. Le curve di collegamento sono protette, nell’estremità immessa in ambiente, da tappi di plastica. Prima di ogni altra operazioni, assicurarsi che tale tappo sia posizionato a filo del cassero. Quindi, la curva di collegamento viene innestata sui tappi a pressione, garantendo così la tenuta.

I tubi sono fissati all’armatura in modo da evitare qualsiasi spostamento.
Durante l’ispezione per la convalida del progetto il cliente confermerà la corretta installazione secondo i disegni costruttivi.
In seguito, la società di costruzioni installerà l’armatura superiore e poi potrà essere colato il calcestruzzo.
È indispensabile che la posizione e la tenuta dei tubi non venga alterata in alcun modo.

Dopo la rimozione del cassero i tubi vengono collaudati, per questo vengono rimossi i tappi di chiusura in plastica e reinstallati dopo l’esecuzione della prova. I tappi di chiusura rimangono all’interno delle curve di collegamento finché non avviene la connessione al sistema di distribuzione dell’aria, al fine di proteggere i tubi dallo sporco.

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Vantaggi

Eliminazione controsoffitti

Consente di realizzare edifici con ambienti di altezza superiore di almeno 40 cm rispetto a quelli tradizionali, quindi 3.40 metri.

Aumento del numero di piani

L’assenza di controsoffitti consente di realizzare edifici multipiano con ambienti di altezza di 3 metri ma su un maggiore numero di piani. È possibile guadagnare un piano ogni 10 piani..

L’assenza di controsoffitti consente di realizzare edifici multipiano con ambienti di altezza di 3 metri ma su un maggiore numero di piani. È possibile guadagnare un piano ogni 10 piani, dato che per ogni piano si guadagnano 40 centimetri. Esempio: ipotizzando un’altezza dell’edificio di 40 metri, l’interpiano per la soluzione standard è di 4 metri, quindi di possono realizzare 10 piani, mentre con il CC l’altezza di interpiano diventa 3,6 metri, quindi i piani diventano 11.

Modularità

Capacità di adeguarsi in modo semplice a modifiche del layout. Il sistema Concretcool è caratterizzato da un elevato livello di modularità..

Capacità di adeguarsi in modo semplice a modifiche del layout. Il sistema Concretcool è caratterizzato da un elevato livello di modularità.

Ogni modulo di facciata è infatti dotato di un circuito di tubazioni. È quindi possibile modificare il layout (i.e. da open-space a uffici singoli) garantendo sempre ad ogni modulo il controllo del microclima.

Riduzione tempi di costruzione

Riduzione dei tempi di realizzazione delle opere impiantistiche, grazie all’integrazione dei tubi nei solai..

Riduzione dei tempi di realizzazione delle opere impiantistiche, grazie all’integrazione dei tubi nei solai.

  • Elevate condizioni di comfort per l’effetto radiante dei solai
  • Riduzione fino al 60% dei costi energeici per la climatizzzione con funzionamento in free-cooling
  • Accumulo notturno per raffreddare la massa accumulando energia frigorifera per il successivo utilizzo

Sostenibilità

Il sistema Concretcool consente di realizzare progetti realmente sostenibili dal punto di vista ambientale.

Edifici nZEB
(net Zero Energy Building)

Il sistema Concretcool comporta consumi energetici su base annuale inferiori a quelli di ogni altra tipologia di impianto per uffici che possono sfruttare il free-cooling: di conseguenza risulta più semplice rispettare realizzare edifici nZEB e rispettare i requisiti del Decreto 28/2011 sulle fonti rinnovabili.

Certificazione
LEED e BREEAM

Le elevate prestazioni energetiche e l’impiego di una portata d’aria esterna superiore ai valori minimi richiesti dallo Standard ASHRAE 62/2007 consentono di acquisire il massimo del punteggio nelle categorie “Energia e Atmosfera” e “Qualità Ambientale Interna”.

Life Cycle Cost

Il sistema Concretcool garantisce un basso Life Cycle Cost grazie non solo alle elevate prestazioni energetiche, ma anche ad un ridotto costo di investimento e a oneri di manutenzione e di smaltimento inferiori a quelli dei tradizionali impianti di climatizzazione (per esempio fan-coil).

di cosa ti occupi?

Una soluzione per ogni professionista

Il sistema Concretcool rappresenta la risposta alle esigenze dei diversi operatori nel campo delle costruzioni interessati ad affrontare in modo olistico la realizzazione di edifici ad alte prestazioni.

dirigente ospedaliero

Direttore generale ASL - DIrettore sanitario Direttore generale ospedale

La “sindrome da edificio malato” è, fin dagli anni 1960, il nome che viene dato a un insieme di sintomi che compaiono principalmente in coloro che lavorano in uffici ed edifici con aria condizionata. Questo tema è ancor più importante nel caso di un ospedale, in cui microbi, batteri e virus trovano facilmente il proprio habitat.
Gli impianti di ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata (VCCC) hanno la funzione di mantenere negli ambienti la concentrazione di inquinanti aerotrasportati, biologici, inerti, chimici o radioattivi al di sotto dei limiti prefissati; in particolare le particelle aereosospese che ospitano un microorganismo, misurate in Unità Formanti Colonie per metro cubo (UFC/m³).

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La progettazione di un ospedale investe criteri che non possono limitarsi alle caratteristiche tecniche; l’azione di cura non inizia e non si esaurisce nell’intervento diretto sul fisico del paziente. Essa investe anche, con pesi diversi, la gestione della documentazione sanitaria, la promozione della salute, l’educazione sanitaria e la prevenzione, la considerazione di diversi gradi di rischio per il paziente e per gli altri ospiti corrispondenti a diverse patologie, l’accoglienza dell’ambiente come elemento che contribuisce alla qualità della cura.

Le procedure di cura stanno evolvendo nella direzione della semplificazione: interventi meno invasivi, preferenza accordata – quando possibile – al day hospital anche in circostanze che prima richiedevano il ricovero, tempi di degenza generalmente ridotti.
Al di là di quanto si sta già facendo, quella di ridurre i tempi morti e i tempi di degenza è un’esigenza che le aziende ospedaliere avvertono, e che non si riconduce soltanto a esigenze di risparmio, ma anche all’opportunità di offrire servizi sempre migliori e rispettosi del paziente.

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Energy Manager

La progettazione di un ospedale investe criteri che non possono limitarsi alle caratteristiche tecniche; l’azione di cura non inizia e non si esaurisce nell’intervento diretto sul fisico della/del paziente. Essa investe anche, con pesi diversi, la gestione della documentazione sanitaria, la promozione della salute, l’educazione sanitaria e la prevenzione, la considerazione di diversi gradi di rischio per l /il paziente e per le/gli altre/i ospiti corrispondenti a diverse patologie, l’accoglienza dell’ambiente come elemento che contribuisce alla qualità della cura. Il progetto di ricerca dell’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali del Lazio ne fornisce un compendio.

In molti casi il problema della manutenzione viene affrontato a impianto ultimato. Questo comporta una sostanziale disorganizzazione delle operazioni con costi aggiuntivi sostenuti in termini di tempo necessario alle operazioni e costo delle stesse. Se la manutenzione viene progettata insieme con ’impianto privilegiando la flessibilità operativa e secondo il criterio del Life Cycle Cost è possibile ottenere enormi vantaggi sotto tutti i punti di vista.

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Progettista

La progettazione dei flussi d’aria richiede attenzione già nella fase di progettazione delle strutture e degli ambienti; la valutazione di alcune condizioni al contorno e la necessità di sistemi diversi per ambienti diversi costituiscono una base necessaria e ottimale per realizzare una soluzione di eccellenza. Contaminante è qualsiasi agente chimico, fisico, biologico o elettromagnetico in grado di interagire negativamente sul benessere e la salute delle persone nonché sulla qualità attesa della struttura. Occorre promuovere strutturalmente la sensibilizzazione sul tema decisivo del rischio “biologico” connesso con le particelle aerotrasportate e sulle conseguenti scelte tecniche ed economiche da applicare.

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Rischio, stima del rischio, riduzione del rischio, rischio residuo sono indicatori che devono essere limitati: sta alla committenza e al professionista definire gli obiettivi da raggiungere ed effettuare le scelte tecniche congrue per il loro conseguimento. Per ogni area e per ogni soggetto sensibile si deve conoscere il rischio di possibile contaminazione. Tale rischio può essere suddiviso in rischio di “area” e rischio “individuale”.

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La “sindrome da edificio malato” è, fin dagli anni 1960, il nome che viene dato a un insieme di sintomi che compaiono principalmente in coloro che lavorano in uffici ed edifici con aria condizionata. Questo tema è ancor più importante nel caso di un ospedale, in cui microbi, batteri e virus trovano facilmente il proprio habitat.
Gli impianti di ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata (VCCC) hanno la funzione di mantenere negli ambienti la concentrazione di inquinanti aerotrasportati, biologici, inerti, chimici o radioattivi al di sotto dei limiti prefissati; in particolare le particelle aereosospese che ospitano un microorganismo, misurate in Unità Formanti Colonie per metro cubo (UFC/m³).

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La progettazione di un ospedale investe criteri che non possono limitarsi alle caratteristiche tecniche; l’azione di cura non inizia e non si esaurisce nell’intervento diretto sul fisico del paziente. Essa investe anche, con pesi diversi, la gestione della documentazione sanitaria, la promozione della salute, l’educazione sanitaria e la prevenzione, la considerazione di diversi gradi di rischio per il paziente e per gli altri ospiti corrispondenti a diverse patologie, l’accoglienza dell’ambiente come elemento che contribuisce alla qualità della cura. Il progetto di ricerca dell’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali del Lazio ne fornisce un compendio.

L’architettura degli impianti, delle apparecchiature e il loro inserimento nel sistema edilizio deve essere definita e progettata in modo da facilitare la gestione, il controllo, la manutenzione e la sostituzione delle parti obsolete e di quelle in avaria. Inoltre, per gli impianti soggetti a qualifica, devono essere previsti controlli periodici atti a verificare nel tempo le condizioni operative che determinano la classificazione degli ambienti cui gli impianti appartengono.

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In molti casi il problema della manutenzione viene affrontato a impianto ultimato. Questo comporta una sostanziale disorganizzazione delle operazioni con costi aggiuntivi sostenuti in termini di tempo necessario alle operazioni e costo delle stesse. Se la manutenzione viene progettata insieme con ’impianto privilegiando la flessibilità operativa e secondo il criterio del Life Cycle Cost è possibile ottenere enormi vantaggi sotto tutti i punti di vista.

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Le procedure di cura stanno evolvendo nella direzione della semplificazione: interventi meno invasivi, preferenza accordata – quando possibile – al day hospital anche in circostanze che prima richiedevano il ricovero, tempi di degenza generalmente ridotti.
Al di là di quanto si sta già facendo, quella di ridurre i tempi morti e i tempi di degenza è un’esigenza che le aziende ospedaliere avvertono, e che non si riconduce soltanto a esigenze di risparmio, ma anche all’opportunità di offrire servizi sempre migliori e rispettosi del paziente.

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I sistemi di diffusione da impiegare nei differenti locali ospedalieri devono sostenere alcuni requisiti fondamentali, quali: sicurezza, qualità dell’aria, comfort termico e acustico. A tal fine è essenziale valutare rigorosamente i parametri di dimensionamento del sistema di diffusione. La scelta si basa inizialmente sul tipo di destinazione d’uso del locale e degli elementi critici che necessitano di un livello d’attenzione particolare.

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I sistemi di recupero di calore devono essere scelti e installati in modo da garantire l’assenza di infiltrazioni e la trasmissione di contaminanti tra aria espulsa e aria di rinnovo.

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I sistemi di ventilazione e di condizionamento devono rispettare criteri stringenti, derivanti dai tre obiettivi principali della sua realizzazione: le migliori condizioni igienico-sanitare per garantire la salute del paziente, l’economia del progetto, le conseguenze sull’ambiente circostante al fine prioritario di ridurre le infezioni nosocomiali.
I risultati migliori nascono dall’insieme di scelta di prodotti e soluzioni all’avanguardia, conduzione di progetto attenta ai particolari, cultura comportamentale e formazione del personale. Norme e linee guida tracciano il solco entro cui il progetto dell’aria di un ospedale del XXI secolo deve svilupparsi.

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La progettazione dei flussi d’aria richiede attenzione già nella fase di progettazione delle strutture e degli ambienti; la valutazione di alcune condizioni al contorno e la necessità di sistemi diversi per ambienti diversi costituiscono una base necessaria e ottimale per realizzare una soluzione di eccellenza. Contaminante è qualsiasi agente chimico, fisico, biologico o elettromagnetico in grado di interagire negativamente sul benessere e la salute delle persone nonché sulla qualità attesa della struttura. Occorre promuovere strutturalmente la sensibilizzazione sul tema decisivo del rischio “biologico” connesso con le particelle aerotrasportate e sulle conseguenti scelte tecniche ed economiche da applicare.

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Condizioni generali di vendita

Condizioni generali di acquisto