Plafone filtrante dif-ot a velocità differenziata per sale operatorie ad alta criticità
I vantaggi di una soluzione non convenzionale
Le 3 diverse velocità, lavorando in sinergia, assicurano un flusso d’aria pulita direzionato dalla zona occupata dal tavolo chirurgico verso le aree perimetrali della sala operatoria per garantire la massima protezione del paziente. Ogni velocità inoltre concorre all’ottimizzazione del funzionamento.
- L’aria in uscita dalla parte centrale garantisce la massima protezione nella zona occupata dal tavolo operatorio.
- La velocità intermedia sopra l’equipe garantisce il comfort nella zona sottostante
- La zona periferica, a più bassa velocità, evita zone di turbolenza che causerebbero pericolosi ricircoli di aria contaminata dentro il flusso di aria pulita.
Per maggiori dettagli si rimanda alla scheda prodotto.
La sezione filtrante
Il flusso a velocità differenziata è garantito da una sezione filtrante costituita da filtri HEPA testati in accordo alla norma EN ISO29463-4:2018.
Ogni filtro destinato ad ambienti protetti viene prodotto, collaudato e confezionato in ambiente a contaminazione controllata
Il collaudo viene effettuato al 100% e singolarmente su ogni filtro realizzato dalla nostra produzione
La garanzia di tenuta del sistema filtrante è assicurato dall’utilizzo di una guarnizione gel a tenuta liquida inversa “rls”.
Dettaglio della guarnizione gel a tenuta liquida inversa
I terminali di diffusione dell'aria
Grazie all’utilizzo di specifici diffusori a permeabilità controllata, l’efficienza del sistema a 3 velocità viene portata ai massimi livelli.
Questi diffusori a membrana, infatti, assicurano la massima uniformità del flusso d’aria a valle di ciascun filtro, consentendo così di avere realmente tre diverse zone con tre velocità ben definite.
Tale uniformità di flusso non sarebbe altrimenti ottenibile con i convenzionali terminali per la diffusione dell’aria spesso utilizzati in applicazioni simili.
L’installazione ed il corretto posizionamento dei diversi filtri con i relativi diffusori integrati, è a prova di errore grazie alla diversa colorazione della superficie a vista dei diffusori stessi.
Applicazioni
PLAFONE FILTRANTE CON SISTEMA DI RICIRCOLO
Quasi tutti gli standard mondiali, al giorno d’oggi, prevedono che la portata di aria immessa all’interno di una sala operatoria, sia costituita da una parte di aria esterna e da una parte considerevole di aria ricircolata dalla stessa sala.
In considerazione delle relativamente elevate portate d’aria richieste per l’abbattimento della carica inquinante in questi ambienti, la possibilità di ricircolare un’alta percentuale della portata totale di immissione consente un notevole risparmio energetico, soprattutto nelle aree geografiche contraddistinte da temperature esterne di progetto estreme, garantendo allo stesso tempo l’assoluta qualità dell’aria trattata.
Quasi tutti gli standard mondiali, al giorno d’oggi, prevedono che la portata di aria immessa all’interno di una sala operatoria, sia costituita da una parte di aria esterna e da una parte considerevole di aria ricircolata dalla stessa sala.
In considerazione delle relativamente elevate portate d’aria richieste per l’abbattimento della carica inquinante in questi ambienti, la possibilità di ricircolare un’alta percentuale della portata totale di immissione consente un notevole risparmio energetico, soprattutto nelle aree geografiche contraddistinte da temperature esterne di progetto estreme, garantendo allo stesso tempo l’assoluta qualità dell’aria trattata.
A livello impiantistico, il sistema comunemente utilizzato prevede una unità centralizzata per il trattamento dell’aria esterna a servizio di una o più zone e, per ciascuna sala operatoria, una unità dedicata per il trattamento dell’aria di ricircolo.
Spesso però, soprattutto nel caso di ristrutturazioni o di interventi migliorativi, alcuni vincoli architettonici possono rendere complicato o addirittura impossibile l’utilizzo di questa soluzione impiantistica.
In questo caso, la soluzione con modulo di ricircolo integrato è in grado di fornire al progettista ed all’installatore la massima flessibilità.
Ciascun modulo comprende, almeno, i seguenti componenti:
- Plafone filtrante con filtri HEPA H14 a velocità differenziate
- Ventilatori ad alta efficienza
- Sezioni per l’abbattimento del rumore trasmesso ed irradiato
- Unità di ripresa dell’aria a parete nei quattro angoli della sala, sia a livello del pavimento sia del soffitto
Applicazioni
Sala ibrida con angiografo a terra
Grazie ai numerosi vantaggi che riesce ad offrire, questo tipo di sala operatoria sta trovando sempre più spazio negli ospedali di tutto il mondo.
Il concetto di sala ibrida prevede, oltre all’area di chirurgia, anche la presenza di sistemi di diagnostica avanzata fissi a terra, a soffitto oppure mobili. Per agevolare le operazioni di diagnostica all’interno del locale prima, durante e dopo l’intervento chirurgico vero e proprio, tutti gli impianti accessori compreso quello di ventilazione e filtrazione dell’aria, devono essere progettati e realizzati per ridurre al minimo la loro invasività.
Grazie ai numerosi vantaggi che riesce ad offrire, questo tipo di sala operatoria sta trovando sempre più spazio negli ospedali di tutto il mondo.
Il concetto di sala ibrida prevede, oltre all’area di chirurgia, anche la presenza di sistemi di diagnostica avanzata fissi a terra, a soffitto oppure mobili. Per agevolare le operazioni di diagnostica all’interno del locale prima, durante e dopo l’intervento chirurgico vero e proprio, tutti gli impianti accessori compreso quello di ventilazione e filtrazione dell’aria, devono essere progettati e realizzati per ridurre al minimo la loro invasività.
Affinché ogni sala ibrida possa rappresentare un simbolo di eccellenza per ciascun ospedale, il supporto e le soluzioni dedicate proposte da SagiCofim, oltre a garantire la massima efficienza fornita dal plafone standard a 3 velocità, contemplano anche i seguenti aspetti:
- Dimensioni: le sale chirurgiche di tipo ibrido presentano una superficie ben più ampia rispetto alle analoghe sale operatorie convenzionali, a causa del maggior numero di personale specialistico che è presente nel corso dell’intervento, oltre che alla presenza di numerosi macchinari e strumenti. Proprio per questo, l’area protetta dal flusso d’aria filtrata deve essere sufficientemente ampia per proteggere il paziente ed allontanare ogni tipo di contaminante
- Portata d’aria: l’elevato affollamento genera un maggior livello di inquinamento rispetto ad una normale sala operatoria, sia in termini di particelle inerti che biologicamente attive. In funzione del tipo di abbigliamento previsto dalle procedure interne dell’ospedale e della dimensione del plafone filtrante, il team di esperti di Sagicofim è in grado di consigliare il corretto valore di portata d’aria grazie al quale le tre diverse velocità possano operare in sinergia con la massima efficienza di rimozione degli inquinanti.
- Dimensionamento dei punti di estrazione dell’aria: in linea di principio, la disposizione ideale dei terminali per l’estrazione dell’aria da una sala operatoria prevede quattro punti di ripresa negli angoli del locale posizionati nella parte bassa delle pareti ed altrettanti punti di ripresa nella parte alta in prossimità del soffitto, in modo da estrarre circa il 60-70% della portata dal basso e la restante parte dall’alto. Generalmente però, in una sala di tipo ibrido, il tavolo operatorio ed il plafone filtrante non sono posizionati al centro del locale. Per evitare quindi sbilanciamenti nel flusso d’aria che si muove dal tavolo operatorio alle pareti, le griglie di estrazione devono essere opportunamente dimensionate per ciascuna applicazione.