Servizi speciali di diagnosi e cura
Si tratta di servizi – e conseguentemente di locali e di impianti – che, ciascuno per uno specifico motivo – richiedono attenzione professionale riguardo al flusso, al ricambio e al ricircolo dell’aria. Le attività che vi si svolgono, infatti, mettono operatori e degenti a diretto confronto con agenti potenzialmente contaminanti di varia natura (chimici, batterici, radioattivi).
Medicina nucleare
Il servizio diagnostico dev’essere dotato di più ingressi separati, uno per i pazienti (ambulatoriali e degenti), uno per il personale e le merci.
Il sistema degli accessi e dei percorsi del personale e della merce richiede grande attenzione per evitare contaminazioni: è indispensabile prevedere adeguati filtri d’accesso (bussole) e spazi per la decontaminazione in caso di “incidenti”.
Suggerimenti
- Un’area “fredda” è composta dall’attesa, accettazione, eventuali sale visita e servizi di supporto.
- Un’area “calda” è costituita da un’attesa con servizi (i cui reflui sono raccolti in vasche di decadimento), area lavoro personale e laboratori, locali di somministrazione opportunamente filtrati e con soluzioni impiantistiche controllate e isolate dal resto della struttura. Le aree di comando e controllo saranno all’esterno dalle sale diagnostiche.
- Servono doppi impianti di areazione e pareti piombate.
- I locali devono necessariamente trovarsi costantemente in una condizione di pressione negativa.
- L’espulsione dell’aria richiede filtrazione assoluta e carboni attivi.
- Servono sistemi e contenitori di sicurezza di tipo canister e serrande.
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Medicina nucleare (somministrazione) | N 15-20 Pa | ≥ 10 | ISO 7 (AT REST) | Vietato | 40-55% | 20°C ± 2°C INVERNO 24°C ± 2°C ESTATE | E10 | H13 + Carboni attivi | — | T/U |
UMACA, Unità di Manipolazione Chemioterapici Antiblastici | N 15-20 Pa | ≥ 10 | ISO 5 (OPERATIONAL) | Vietato | 40-55% | 20°C ± 2°C INVERNO 24°C ± 2°C ESTATE | H14 sotto flusso unidirezionale ≥ E12 altre zone | H13 + Carboni attivi | — | T/U |
Diagnosi per immagini
Quest’area raggruppa tutte le funzioni diagnostiche dalla radiologia tradizionale: Radiologia, Senologia, TAC, Risonanza Magnetica, MOC, Ecografia, ecc., oltre alla medicina nucleare e all’endoscopia, che vengono trattate separatamente per le particolari caratteristiche spaziali funzionali.
Suggerimenti
- Il servizio sarà dotato di almeno due accessi per pazienti, uno per gli ambulatoriali e l’altro per i pazienti interni (degenti ordinari e diurni, e quelli provenienti dal Dipartimento emergenza-urgenza). Un terzo accesso secondario sarà riservato al personale e alle merci. DI conseguenza andranno previsti nel modo più opportuno i locali di accettazione e di attesa.
- Il problema principale, qui, sono le particelle radioattive che si sprigionano in seguito all’uso delle apparecchiature radiologiche. La circolazione dell’aria nei locali deve obbedire a una doppia funzione: il contenimento della contaminazione, operato dal filtro assoluto, e la corretta diffusione dell’aria in ambiente.
- Il flusso aria deve andare sempre dall’alto (può essere anche turbolento) verso il basso.
- La ripresa dev’essere posta sempre in basso, poiché gli agenti inquinanti, più pesanti dell’aria, tendono a calare verso il suolo.
- Le specifiche circostanze e condizioni ambientali richiedono:
- Doppi impianti di areazione e pareti piombate
- Espulsione con filtri a carbone
- Sistemi canister e serrande
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Radiologia diagnostica | P 15-20 Pa | ≥ 6 | ISO 7 (AT REST) | — | 40-55% | 24°C ± 2°C | E10 | Non necessaria | SI | T |
Risonanza Magnetica | P 20 Pa | ≥ 10 | ISO 7 (AT REST) | — | 40-55% | 24°C ± 2°C | E10 | Non necessaria | SI | T |
Radioterapia
La radioterapia è un servizio in cui viene svolta attività diagnostica, terapeutica e il follow-up.
Suggerimenti
- Le aree vanno nettamente differenziate:
- a) l’area diagnostica, costituita principalmente da sale ambulatoriali per visite diagnostiche e follow-up;
- b) un’area di terapia con i bunker per i trattamenti e studi diagnostici mirati ai trattamenti (TAC-simulatore, ). Ogni area avrà i propri spazi d’attesa.
- Gli ingressi principali sono due: uno per i pazienti ambulatoriali e l’altro per i pazienti interni; un ulteriore accesso è necessario per il personale e le merci (eventualmente separati).
- Il problema principale, qui, sono le particelle radioattive che si sprigionano in seguito all’uso delle apparecchiature radiologiche. La circolazione dell’aria nei locali adibiti deve obbedire a una doppia funzione: il contenimento della contaminazione, operato dal filtro assoluto, e la corretta diffusione dell’aria in ambiente.
- Locali necessariamente in pressione negativa.
- Doppi impianti di areazione e pareti piombate.
- Espulsione sempre con filtrazione assoluta e carboni attivi.
- Sistemi canister e serrande.
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Medicina nucleare (somministrazione) | N 15-20 Pa | ≥ 10 | ISO 7 (AT REST) | Vietato | 40-55% | 20°C ± 2°C INVERNO 24°C ± 2°C ESTATE | E10 | H13 + Carboni attivi | — | T/U |
Pre-ricoveri
Il servizio di pre-ricoveri dev’essere collocato nei pressi dell’atrio principale, con accesso diretto dall’area pubblica. È destinato a svolgere sui pazienti una serie d’esami e procedure propedeutiche a un intervento chirurgico, in regime di ricovero o ambulatoriale (pre-ospedalizzazione).
Suggerimenti
- Sono locali ad alto transito.
- La ricerca di elevate performance di comfort ed estetiche prevale sulle performance prestazionali della qualità dell’aria.
Endoscopia
Il servizio di endoscopia va dotato di doppio accesso per i pazienti: uno per quelli ambulatoriali e l’altro per quelli interni (degenti ordinari, degenti diurni e pazienti provenienti dal Dipartimento emergenza-urgenza). Un ulteriore accesso sarà predisposto per il personale e le merci.
Suggerimenti
- Le sale diagnostiche saranno tra loro collegate e servite da percorso separato cui accedono le aree di supporto necessarie (area refertazione, area lavaggi endoscopi e disinfezione degli strumenti, depositi, ecc.). Quando necessario, dopo l’esame, il paziente viene trasferito in un’“attesa-osservazione protetta” per il controllo, riposo e recupero post-indagine.
- I locali adibiti a endoscopia sono caratterizzati dall’utilizzo di strumentazione in grado di visualizzare a monitor le cavità corporee. In questi ambienti è possibile l’effettuazione di: gastroscopia, esofagoscopia, cistoscopia, uretroscopia, colonscopia, rettoscopia.
- Per l’endoscopia che richiede l’intervento chirurgico, come a esempio: nefroscopia, uretroscopia, artroscopia e endoscopia addominale, è necessario fare riferimento alla norma UNI 11425.
- Nella broncoscopia vi è il rischio di emissione da parte del paziente di aerosol contaminato, per cui è necessario proteggere gli operatori e l’ambiente da questo bioaerosol aerodisperso.
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Ambulatorio endoscopico – endoscopia diagnostica | N 15-20 Pa | 45 | ISO 7 (OPERATIONAL) | Vietato | 40-55% | 20°C inverno 24°C estate | Non necessaria | H13 | — | T |
Broncoscopia | N 20 Pa | ≥ 45 | ISO 7 (OPERATIONAL) | Necessario | 40-55% | 20°C inverno 24°C estate | Non necessaria | H13 | — | T |
Prelievi
Il centro prelievi va posto in una zona collocata vicino all’ingresso, direttamente accessibile dall’esterno. È in diretta connessione con i laboratori per l’invio dei campioni.
Suggerimenti
- L’area prelievo avrà sostanzialmente un ingresso per i pazienti e uno per il personale, la merce e i campioni/provette. È auspicabile che l’accesso e l’uscita dall’area prelievi siano separati.
- Elemento saliente è l’altissimo affollamento che si crea, in poco tempo, nelle ore di punta. Ciò richiede ricambi d’aria elevati. Negli altri momenti della giornata si può mantenere un regime minimo.
Centro trasfusionale
Il centro trasfusionale comprende sia l’area donazione sia i laboratori/emoteca collegati (aree di controllo, registro, manipolazione, rielaborazione e stoccaggio di sangue ed emoderivati).
È posto preferibilmente vicino all’ingresso principale dell’ospedale. Questa attività richiede un servizio di ristorazione post-donazione.
Dal punto di vista funzionale il centro trasfusionale prevede varie tipologie di locale: laboratorio, attesa, emoteca. Qui di seguito si elencano le specifiche per ogni locale:
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Emodinamica | P 15-20 Pa | ≥ 15 | ISO 5 (AT REST) | Necessario | SI VEDA UNI 11425 | SI VEDA UNI 11425 | SI VEDA UNI 11425 | Non necessaria | SI | U |
Riabilitazione
L’area di riabilitazione e fisioterapia è riservata alla preparazione agli interventi e alla riabilitazione immediata post-acuta in pazienti degenti o ambulatoriali, pre o post-ricovero recente, affetti da disabilità derivanti da patologie di carattere ortopedico, neurologico, pneumologico, uroginecologico, cardiologico e gastroenterologico.
Suggerimenti
- Dev’essere strutturato in due aree attrezzate, una per attività di gruppo (palestre statiche e dinamiche) e un’altra per terapie individuali (box per attività di massoterapia, terapia fisica e strumentale e manipolazioni articolari), oltre ad ambulatori.
- Il servizio sarà dotato di due accessi per i pazienti, uno per i pazienti in regime ambulatoriale e un altro per gli interni: a ogni accesso corrisponde un’area attesa, accettazione e deposito per carrozzine.
- Il paziente sarà accompagnato nell’area di terapia individuale ovvero, attraverso degli spogliatoi/filtro, alle palestre.
- Un ulteriore accesso al servizio sarà riservato al personale e alle merci.
- Simile ad area palestra con T 22° Inv; T 26° est.
Ambulatori
Gli ambulatori sono dedicati a prestazioni specialistiche (diagnostiche, terapeutiche e riabilitative) anche sofisticate, afferenti alle varie discipline mediche e chirurgiche, che non richiedono il ricovero del paziente.
Suggerimenti
- Essendo destinati soprattutto ai pazienti esterni, gli ambulatori sono collocati in una zona direttamente accessibile dall’esterno, dove il paziente viene accettato e indirizzato all’area d’attesa corrispondente all’ambulatorio/gruppo di ambulatori in cui verrà svolta la visita/procedura. Gli ambulatori possono essere anche indifferenziati, cioè utilizzabili da diverse discipline specialistiche senza particolare dotazione strumentale.
- Gli ambulatori hanno ampie zone riservate alle attese e punti d’accoglienza dedicati adiacenti agli ingressi, aree di sub-attesa in corrispondenza dei servizi infermieristici e degli ambulatori in comune con i pazienti interni.
- Trattandosi di uffici in cui molti pazienti si avvicendano, ma uno stesso medico e altri operatori sanitari invece trascorrono molta parte del loro tempo, la qualità dell’aria ambientale deve rispondere a due esigenze contemporanee: il benessere degli operatori (contro il “mal d’edificio”) e il ricambio d’aria minimo ma opportuno tra un paziente e l’altro per evitare la contaminazione dell’aria.
Laboratorio analisi cliniche
Comprende la chimica clinica, l’ematologia, la microbiologia, l’istologia e la citologia e tutte le altre metodiche analitiche su campioni biologici d’applicazione routinaria, avanzate, sperimentali o di ricerca.
Possono inoltre essere disposti altri spazi per specialità: laboratori di secondo livello, con esigenze di protezione e di isolamento più significative.
Suggerimenti
- Il laboratorio a contaminazione controllata dev’essere una camera bianca dotata di filtrazione assoluta e caratterizzato da cappe Biohazard in pressione negativa.
- È inoltre importante la scelta del diffusore in ambiente, per non disturbare il funzionamento della cappa, così com’è essenziale la filtrazione sia in mandata (filtro H14) sia in ripresa, per confinare i locali ad alto rischio.
- All’interno del laboratorio a contaminazione controllata si installeranno cabine a flusso laminare (cappa sigillata con flusso sterile e passaggio per le mani).
Laboratorio anatomia patologica
L’anatomia patologica è una branca specialistica della medicina che studia le malattie umane mediante esame macroscopico degli organi o microscopico dei tessuti e delle cellule.
Suggerimenti
- Questi laboratori sono in collegamento funzionale diretto con i blocchi operatori e funzionalmente legati ai servizi mortuari. I campioni istologici arriveranno direttamente dagli ambulatori, endoscopia, blocchi operatori, servizi mortuari ecc.
- L’area prevede un grande spazio unico per l’attività di laboratorio oltre ad archivi, studi medici, servizi di supporto, ecc.
- È caratterizzato da cappe Biohazard in pressione negativa.
- È importante la scelta del diffusore in ambiente per non disturbare il funzionamento della cappa.
- È essenziale la filtrazione in mandata e ripresa per confinare i locali ad alto rischio.
Degenze
SagiCofim considera l’intero ospedale come una “struttura a contaminazione controllata” e opera da molti anni a favore di tutte le situazioni ambientali “dell’universo ospedale”, dai reparti critici e ad alto rischio fino agli ambienti più ordinari e comuni.
SagiCofim considera l’intero ospedale come una “struttura a contaminazione controllata” e opera da molti anni a favore di tutte le situazioni ambientali “dell’universo ospedale”, dai reparti critici e ad alto rischio fino agli ambienti più ordinari e comuni.
Per questo, scegliere un partner specializzato e competente è decisivo fin dall’inizio. Già nella fase di progettazione delle strutture e degli ambienti, la committenza e il progettista sono chiamati a definire gli obiettivi da raggiungere e ad effettuare le scelte tecniche più congrue per il loro conseguimento, garantendo la qualità dell’aria- quale ottimo alleato anziché il peggior nemico- l’isolamento degli ambienti, il mantenimento dei requisiti strutturali e un’adeguata analisi del ciclo di vita delle installazioni.
Degenza di terapia intensiva
La terapia intensiva è il reparto ospedaliero dove vengono garantite al paziente critico quelle cure intensive a supporto delle funzioni vitali, con necessità di monitoraggio continuo e intervento immediato, che sono rese necessarie dal particolare stato di salute dopo recente intervento chirurgico maggiore o per critiche condizioni cardiologiche e respiratorie. Gli stessi requisiti si applicano anche ai reparti di degenza per comatosi.
Le unità di terapia intensiva occupano un’area dedicata con personale qualificato e attrezzature idonee al monitoraggio, trattamento e supporto delle funzioni vitali di pazienti in condizioni critiche.
Suggerimenti
- Collegamento facilitato con l’emergenza (mediante montalettighe dedicati), i blocchi operatori, la radiologia interventistica e i servizi diagnostici.
- Sono previsti tre tipi di accessi separati, dotati tutti e tre di filtro: uno per i pazienti, uno per il personale e le merci e uno per i parenti.
- L’unità di terapia intensiva comprende:
- Un’area protetta, composta dalle postazioni di terapia intensiva e i punti di monitoraggio e di lavoro medico-infermieristico;
- Una seconda area, composta da tutti i servizi di supporto sanitario per il personale dell’unità, comprende spogliatoi del personale, locale del medico di guardia e di riposo, depositi e ufficio della caposala in coincidenza con il filtro d’accesso dei pazienti all’unità, per controllo e registrazione.
- Un terzo settore è dedicato a parenti e visitatori e avrà un’area di attesa dotata di cabine con video e sistema interfonico per il colloquio e la visione diretta dei degenti, consentendo una maggiore disponibilità di relazione tra paziente e visitatori. Saranno previste una o più sale colloqui con i medici.
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Terapia Intensiva-Rianimazione-Comatosi | P 15-20 Pa | ≥ 10 | ISO 6 (AT REST) | Consigliato | 40-55% | 24°C INVERNO/ESTATE | H13 | Non necessaria | SI | U |
UTIN (Unità Terapia Intensiva Neonatale) | P 15-20 Pa | ≥ 10 | ISO 6 (AT REST) | — | 22°C INVERNO | H13 | Non necessaria | SI | T/U |
Degenza ordinaria
L’articolazione ottimale delle degenze si basa su unità di camere singole con spazio per accompagnatore, dotate di tutti i confort necessari, utilizzabili anche come camere doppie.
Ogni blocco di degenze è dotato di servizi di supporto per il lavoro del personale.
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Degenze | P 15-20 Pa | ≥ 30 | ISO 8 (AT REST) | Non necessario, vietato negli impianti centralizzati. | 40-55% | 22°C ± 2°C INVERNO 26°C ± 2°C ESTATE | Non necessaria | Non necessaria | SI | T |
Punto nascita
Una corretta “cultura della nascita” fa intendere il parto come momento familiare intimo, garantito dalla sicurezza della struttura ospedaliera.
Il punto nascita è composto dalla somma e aggregazione delle funzioni del blocco parto, degenza ostetrica e nido. L’accesso per paziente e visitatori sarà unico e separato dal percorso del resto dei degenti e visitatori della struttura; da un primo spazio di attesa si accederà alla sala visita-accettazione, all’area parto – tramite filtro – nonché all’area della degenza ostetrica e al nido.
Punto nascita
Locali adibiti all’assistenza e degenza neonatale in cui dovranno essere assicurate condizioni di microclima e qualità dell’aria commisurate alla particolare tipologia di degenza.
Suggerimenti
- Le partorienti accedono al Punto nascita, a seguito di una visita medica che accerti l’inizio del processo di nascita.
- L’area di attesa per i parenti rimane all’esterno del servizio.
- Attraverso una zona filtro, la puerpera con un solo accompagnatore viene portata nella stanza di travaglio-parto, dove si svolgeranno sia il travaglio sia il parto.
- Questo locale ha annessa l’isola neonatale e il servizio igienico dedicato.
- Il Punto nascita, se non dotato di sala operatoria propria, sarà posizionato nelle vicinanze del Blocco operatorio.
- Dopo il parto la puerpera verrà portata in una zona di osservazione “post-partum” e poi nell’area di degenza ostetrica.
- Il neonato invece verrà portato al Nido del punto nascita, il quale:
- sarà accessibile ai soli genitori dei neonati, sotto sorveglianza del personale infermieristico.
- sarà dotato al suo interno di sale per l’insegnamento all’allattamento, al bagno del neonato e alle cure del cordone.
- Il personale del nido si occuperà della cura, della gestione, dell’alimentazione e della movimentazione dei neonati.
- La sala neonati sarà dotata di visiva per permettere la visione dei neonati ai visitatori.
- L’area di degenza ostetrica sarà composta da camere singole predisposte per un eventuale accompagnatore.
- Le camere devono essere trattate con particolare attenzione consentendo l’attività di rooming in (area attrezzata per il neonato dentro la camera di degenza) o la semplice presenza della culla in camera.
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Reparto Neonatale | P 15-20 Pa | ≥ 6 | ISO 6 (AT REST) | — | 40-55% | 22°C INVERNO | E10 | Non necessaria | SI | T |
Sala Parto / intervento cesareo
Ambienti a contaminazione controllata destinati al parto e/o per l’esecuzione di un intervento di nascita per taglio cesareo.
Suggerimenti
- Realizzati in conformità alla norma UNI 11425 (Sale operatorie).
- Dotati all’interno o nelle immediate vicinanze di isola neonatale nonché di sistemi di intervento intensivo neonatale.
- Linee Guida ISPESL blocco parto – luglio 2007.
Sala travaglio / parto
Ambienti per la preparazione al parto delle puerpere o per eventuale parto naturale.
Suggerimenti
- Ubicate nelle immediate vicinanze di una sala parto o, in mancanza di questa, di una sala operatoria.
- Dotate all’interno o nelle immediate vicinanze di isola neonatale.
Emergenza e urgenza
Il Pronto soccorso è un’unità operativa dell’ospedale dedicata ai casi di emergenza e con spazi dedicati alla breve osservazione. Qui vengono prestate le prime cure in tutti i casi di urgenza ed emergenza (traumi, infarti, ecc.) e si accede quindi in modalità di “ricovero urgente”.
Pronto Soccorso / Triage / DEA
Le funzioni del Pronto soccorso sono state superate dal più ampio Dipartimento d’Emergenza e Accettazione (DEA), tuttavia esistono ancora, in ospedali minori, dei servizi di Pronto Soccorso che non configurano la complessità assistenziale del DEA ma sono in grado di fornire servizi di emergenza e urgenza.
L’organizzazione deve consentire, al triage, l’immediata suddivisione degli accessi in base all’urgenza-emergenza, dando le precedenze secondo il grado di gravità. È fondamentale avere collegamenti diretti e agevoli che facilitino il trasporto del paziente alla terapia intensiva, al blocco operatorio e agli altri servizi diagnostici.
Suggerimenti
- Collegamenti diretti e agevoli che facilitino il trasporto del paziente alla terapia intensiva, al blocco operatorio e agli altri servizi diagnostici
- Il Pronto soccorso è dotato di una o più sale di emergenza, tra cui la sala rossa per i casi più gravi, sale visita, sale per la breve osservazione (astanteria), sale di attesa e sportelli per l’accettazione.
- Il Dipartimento emergenza-urgenza è dotato di aree per la stabilizzazione e l’intervento di emergenza, di box con letti tecnici per il trattamento, di un’area per l’attesa osservata per l’osservazione breve dei pazienti, e di una propria area di degenza (osservazione prolungata-non oltre le 48 ore), di un’area ambulatoriale (walk-in clinic) e servizi diagnostici (radiologia, ecc.) di sala gessi, e servizi di supporto.
- L’accesso veicolare al Dipartimento emergenza-urgenza è dotato di camera calda esterna.
Requisiti minimi richiesti
PRESSIONE AMBIENTE RISPETTO AI LOCALI LIMITROFI/ESTERNO | RINNOVI ARIA ESTERNA | CLASSIFICAZIONE AMBIENTALE ISO 14644-1 | RICIRCOLO LOCALE | UMIDITA’ RELATIVA | TEMPERATURA INTERNA | FILTRAZIONE TERMINALE | FILTRAZIONE IN ESTRAZIONE | INTERCAPEDINI TECNICHE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI IN DEPRESSIONE | FLUSSO DELL’ARIA | |
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Pronto Soccorso / Triage / DEA | N 15-20 Pa (Triage) | ≥ 6 ≥ 10 nel triage | NON CLASSIFICATO | Vietato | 40-55% | 22°C ± 2°C INVERNO 26°C ± 2°C ESTATE | Non necessaria | Non necessaria | — | T |
Sala operatoria d’urgenza | P | ≥ 15 | ISO 5 (OPERATIONAL) | Necessario | SI VEDA UNI 11425 | SI VEDA | SI VEDA | Non necessaria ? | SI | U |